"Il giovedì era il giorno dei sepolcri, si aprivano i portali delle chiese a lutto. Quel mattino, all'ora della sveglia, mia madre ci disse con aria desolata che Gesù era morto e non bisognava essere allegri fino alla resurrezione [...] Al vespro di quel giorno, mia madre mi vestì con l'abito di velluto col colletto inamidato e mi condusse con lei in visita ai sepolcri" [...] "Da una chiesa all'altra incontravamo le Marie portate a braccia da uomini in tunica bianca, col volto coperto da un cappuccio" [...] "da vicino i volti quasi trasparenti delle Madonne mettevano soggezione, tanto erano verosimili coi lucidi occhi rivolti al cielo"
Queste parole tratte da Ritorno al Paese di Domenico Cantatore ci raccontano di una tradizione oggi scomparsa.
La serata del Giovedì Santo è tradizionalmente dedicata alla visita degli "Altari della Reposizione", popolarmente detti "Sepolcri", allestiti in tutte le Chiese ed addobbati con piatti di semi di grano germogliati, fiori, luci, arazzi che confluiscono nell'Eucarestia, riposta lì dopo la Messa in Coena Domini.
Secondo una radicata tradizione, i fedeli hanno l'obbligo di visitare, nella serata del Giovedì Santo, da cinque, quante sono le piaghe di Cristo, a sette, quanti sono i dolori della B.V. Maria, Chiese per adorare l'Eucarestia.
Fino al 1936, nella sera del Giovedì Santo, a Ruvo come in molti altri comuni, da ogni Chiesa veniva portata in processione un simulacro della Vergine Addolorata, vestita di nero che, nel silenzio del Centro Storico, visitava i "sepolcri" accanto a stuoli di fedeli.
I volti cerulei delle sette Marie erano illuminati da una piramide di ceri alla base e le loro vesti in pizzo nero erano mosse dal vento tanto che, come ricorda il famosissimo pittore ruvese, "parevano vive".
Il lento pellegrinare delle Madonne da una Chiesa all'altra, si concludeva solo al mattino del Venerdì Santo quando, all'alba, erano tutte riunite nella "Piazza Grande" dalla quale, non appena spuntava il sole, si dileguavano velocemente percorrendo gli stretti vicoli del Centro Antico.
Oggi, dopo la soppressione di questo rituale da parte del vescovo Taccone, rimangono, a perenne ricordo, le parole di Cantatore e, soprattutto, le Marie esposte alla pubblica venerazione nelle diverse Chiese durante la Settimana Santa.
Continua il percorso di promozione turistico-culturale dei riti processionali pasquali dei comuni della Puglia con l’appuntamento di giovedì 7 aprile alle ore 18,30 presso la libreria Feltrinelli di Bari, nella sezione Eventi. “tenuto conto della forte valenza culturale dei riti processionali pasquali – spiega Gaetano Armenio, coordinatore del progetto di promozione turistico-religioso – per una maggiore divulgazione e conoscenza delle tradizioni religiose e culturali della nostra terra, riteniamo importante la presenza e la visibilità di alcuni supporti editoriali all’interno di un prestigioso contenitore cultirale qual’è la libreria Feltrinelli di Bari. Il volume – aggiunge Gaetano Armenio - “PASQUA IN PUGLIA: La Settimana Santa” (ediz. 2011) e il cofanetto contenente gli itinerari “I Luoghi della Passione”, suddivisi fra le province pugliesi (Il Gargano, I Percorsi di Federco II, La Costa dei Trulli, La Costa Ionica, Il Salento), realizzato anche in inglese e tedesco grazie al sostegno dell’Assessorato al Mediterraneo, Turismo, Cultura della regione Puglia, propongono al lettore un viaggio carico di emozioni dove gli antichi riti religiosi rivivono nelle tradizionali processioni pasquali. Un pamphlet completo per conoscere quel ricco patrimonio di identità culturali, di memoria e di tradizioni popolari che ancora oggi caratterizzano fortemente la nostra terra; un viaggio che allo stesso tempo fissa nella memoria la potenza espressiva ed emotiva che i riti della Settimana Santa in Puglia suscitano. Ne parleremo con: Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura, Turismo della regione Puglia, il dott. Marco Franchini, direttore generale Aereoporti di Puglia spa, il giornalista dott. Enzo Quarto (Rai3) e Gaetano Armenio presidente associazione cultura opera di Molfetta. Il tutto sarà accompagnato dalle note musicali della bassa musica “Città di Molfetta”