La prima parte di dicembre è tradizionalmente dedicata a Maria SS. Immacolata, la cui festa cade l'8 Dicembre.
La Città di Ruvo ha dedicato alla Vergine Immacolata una Parrocchia, di abbastanza recente costituzione, che per questo motivo è particolarmente attiva nella preparazione dei festeggiamenti.
La chiesa, eretta come prefabbricato il 3 Febbraio 1969 e poi costruita in muratura nel 1988 e voluta da S.E. Mons Antonio Bello, si trova a ridosso dell'Estramurale Scarlatti, ma al tempo stesso vicina al centro storico.
Pubblichiamo di seguito il programma integrale dei festeggiamenti.

Per ulteriori informazioni: www.parrocchiaimmacolataruvo.it
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Ruvo, Luglio 1943 - La liberazione
Finito il secondo conflitto mondiale, la situazione lavorativa di molti giovani del Sud Italia era a dir poco tragica. Le pochissime fabbriche uscite indenni dalla guerra erano già colme di manodopera e, d'altro canto, qualunque iniziativa imprenditoriale era smorzata sul nascere a causa dell'estrema povertà. Orde di giovani, quindi, sceglievano la strada dell'emigrazione in direzione dell'estero o, soprattutto, del nord Italia dove era attivissimo il cosiddetto triangolo industriale Genova - Torino - Milano. Anche Ruvo conobbe questo imponente flusso migratorio, tanto che in un decennio, tra il 1951 e il 1961, la popolazione subì un drastico calo pari a quasi un decimo. Tra i ruvesi emigrati nelle città del nord Italia e la "madrepatria" rimase forte il legame di sangue, tanto che, molti di loro, portarono in valigia non solo le foto di famiglia ma anche le numerose tradizione che da sempre hanno contraddistinto la vita sociale ruvese.

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Anni 50 - I delegati genovesi a Ruvo
Significativo è, sotto questo punto di vista, il legame tra i ruvesi emigrati a Genova e la devozione ai Santi Cosma e Damiano tanto che, annualmente, una nutrita delegazione si portava a Ruvo nei giorni della festa per portare a spalla il simulacro e per donare ai Santi una nutrita somma di denaro raccolta tra i fedeli ruvesi e più in generale tra i devoti meridionali. Tale somma permetteva l'organizzazione a Ruvo di spettacoli pirotecnici a devozione dei fedeli residente nel genovese.
Dopo qualche anno la delegazione decise di festeggiare la festa a Genova-Sestri Ponente nella chiesa di San Giuseppe, con un quadro dipinto rappresentante i SS. Medici.
Il quadro benedetto e destinatario di una grande devozione, fu sostituito tra il 1959 e il 1960 dalla statua dei Santi, che fu ordinata e fatta pervenire da Bari su commissione di tutti i Ruvesi residenti a Genova che provvidero a raccogliere il denaro necessario. Promotori furono i signori De Venuto Rocco, Margiotta Raniero, De Leo Cosimo, Sgarra Michele, Scardigno Benedetto, Fusaro Antonio e  Gattulli Giacomo, ora tutti scomparsi.

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Il simulacro in processione
Nel 1981 il simulacro fu trasferito da Sestri Ponente a Genova-Sampierdarena nella chiesa di Santa Maria della Cella e, dallo stesso anno, nell'ultima domenica di settembre si celebra la festa con fiera e processione dei Santi per le vie della cittadina. La festa, col passare degli anni, è divenuta popolare tra le comuità meridionali che, grazie al grande eco che la stessa ha sui giornali locali, si ritrovano richiamando anche i molti pugliesi residenti nelle regioni limitrofe.
Accanto ai fedeli di origine ruvese, alla processione partecipano anche alcune confraternite della città dette "Casacce" che portano in processione straordinari crocifissi tipici liguri, decorati con le tre punte in oro e argento. I forzuti portatori chiamati "Cristesanti", con i crocifissi in equilibrio, mimano acrobazie con allegri passi di danza, manifestando così la gioiosa devozione tipica della Liguria.

Segue una galleria fotografica della processione a Sampierdarena nel settembre 2008.

Ringraziamo, per quanto avete letto e per il contributo fotografico, il sig. Giovanni Fracchiolla, ruvese residente a Genova, che ha voluto raccontarci questa straordinaria storia di fede ed emigrazione.
 
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Simon Vouet, Santa Cecilia
Lunedì 22 novembre 2010 anche a Ruvo si festeggerà Santa Cecilia, Patrona della musica, grazie all’Associazione culturale musicale “Apulia Musica e Tradizioni”, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ruvo, Assessorato alla cultura e con la Parrocchia della Santa Famiglia.

Secondo la tradizione, Cecilia sarebbe nata da una nobile famiglia a Roma. Sposata al nobile Valeriano, gli avrebbe comunicato il suo voto di perpetua verginità. Valeriano accettò e si convertì al cristianesimo divenendo, come la moglie, un fedele di papa Urbano I. Ma la persecuzione verso i cristiani infuriava e i due vennero decapitati, probabilmente ad opera del Prefetto della città, Almachio. La testa di Cecilia, però, resiste ai colpi di spada: Dio le concesse di non morire prima di aver rivisto il Papa per l'ultima volta. Cecilia venne sepolta nelle catacombe di San Callisto.

È quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo.
La spiegazione più plausibile sembra quella di un'errata interpretazione dell'antifona diintroito della messa nella festa della santa (e non di un brano della Passio come talvolta si afferma). Il testo di tale canto in latinosarebbe: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar ("Mentre suonavano gli strumenti musicali (?), la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa"). Per dare un senso al testo, tradizionalmente lo si riferiva al banchetto di nozze di Cecilia: mentre gli strumenti musicali (profani) suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui il passo ad un'interpretazione ancora più travisata era facile: Cecilia cantava a Dio... con l'accompagnamento dell'organo. Si cominciò così, a partire dal XV secolo (nell'ambito del Gotico cortese) a raffigurare la santa con un piccolo organo portativo a fianco. (fonte wikipedia.it)


Ecco il programma delle manifestazioni di lunedì 22 novembre 2010
ore 08,00 Diana a cura della ditta Giovanni Padovano di Genzano (PZ)
ore 17,00 Piazza Matteotti - Esecuzione di marce sinfoniche, a piè fermo, da parte del gra concerto Bandistico Apulia’s Citta di Ruvo di Puglia diretto dal M° Pino Caldarola, seguirà: giro della banda per i principali corsi della città.
ore 18,30 S. Messa presso la Chiesa della Santa Famiglia.
ore 19,30 Presso il salone della parrocchia, Concerto della Banda Apulia’s con la partecipazione dei vocalist Valentina Leone (Soprano) Maria Meerovich (Soprano) Giovanni Mazzone (Tenore).

Programma del Concerto:
A. Dvorak: Sinfonia N° ) op. 95 “Dal Nuovo Mondo” – IV movimento;
G. Puccini: Gianni Schicchi – “O mio Babbino Caro” (Sop. Maria Meerovich;
G. Donizetti: Elisir D’Amore – “Una Furtiva Lacrima” (Ten . Giovanni Mazzone)
G. Verdi: Il Trovatore – “Stride La vampa”(sop. Valentina Leone);
Schubert – Vidale “Angeli in Paradiso” gran rivista schubertiana;
G. Puccini: La Bohéme – “Mi Chiamani Mimì” (Sop. Maria Meerovich);
G. Verdi: La Traviata – Preludio atto primo e Brindisi – (Sop. Valentina Leone – ten. Giovanni Mazzone)
AA.VV. Canzoni Classiche Napoletane

Al termine del concerto giochi pirotecnici e lancio di un pallone aerostatico.



 
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Cinque anni fa si spegneva il Maestro Michele Cantatore, per 60 anni Maestro di Cappella presso la Chiesa del Redentore di Ruvo.
Oggi alcuni suoi allievi promuovono una serata per ricordare il Maestro nel modo che a lui sarebbe più piaciuto: con la musica.
Giovedì 25 novembre, alle ore 19 nella chiesa del Redentore, si alterneranno le corali "Millico" e "Michele Cantatore" dirette rispettivamente dai Maestri Rino Campanale e Angelo Anselmi eseguendo componimenti del Maestro ed alcuni brani saranno eseguiti dal Baritono Nicola Bucci. Gli interventi di Mons. V. Pellegrini e Mons. V. Pellicani tratteggeranno il profilo umano e cristiano, nonchè il contributo che il Maestro ha dato alla musica liturgica.

Il Tenore Giovanni Mazzone eseguirà un'Aria di A.Stradella in ricordo del Prof. Raffele Camerino, Tenore, scomparso di recente, anch'egli cantore liturgico per tantissimi anni

Concludiamo con il ricordo della sua Comunità Parrocchiale tratto da Fermento, mensile di informazione parrocchiale del Redentore.

MICHELE CANTATORE: cinque anni dopo

Cinque anni fa celebrava la sua Pasqua il caro ed amato M ° Michele Cantatore, amico fedele della Comunità del SS.Redentore e non solo, per un sessantennio Maestro di Cappella della nostra parrocchia.
Un’anima eucaristica. Un innamorato di Dio e della Vergine. Un amico dei poveri, ai quali distribuiva i modesti compensi che percepiva. La sua cecità, contratta in tenera età, non gli fu di ostacolo, anzi ne esaltò l’interiorità, ricca ed evangelicamente feconda. Lo ricordiamo sempre gentile e disponibile, affabile ed amichevole. Il Maestro “Michelino”, come veniva affettuosamente chiamato, è stato un faro per la nostra città e per la comunità dei fratelli di fede, come lo sono state altre figure di servitori discreti e silenziosi del Signore, la cui santità, se non è stata stabilita dall’autorità della Chiesa, sta nei fatti, nelle opere compiute, negli animi confortati e sollevati, nella memoria della comunità. L’eroismo delle virtù potrebbe trarre in inganno, se non fosse che per eroico si intende una capacità di amore che si dispiega quotidianamente e con costanza, superando quegli ostacoli nei rapporti umani, quelle incomprensioni e difficoltà che sono il banco di prova per ogni cristiano. Il M ° Cantatore è stato un esempio di pazienza e carità cristiane, un eroico testimone del Vangelo. La conoscenza della musica ne affinò la sensibilità, ed ogni sua esortazione era finalizzata ad accogliere il Vangelo con fede e speranza, confidando nell’amore di Dio che non viene mai meno. Egli stesso si fece prossimo per il suo prossimo.
È quanto dovremmo fare tutti noi, in un continuo travaglio interiore per essere migliori, più autentici e veri, meno legati alle cose contingenti e che durano lo spazio di un attimo, più consapevoli che è sulla carità che ci giochiamo tutto. Se Dio è amore, è su questo che saremo giudicati. Il M ° Cantatore fu un cantore di Dio e del Suo amore per noi. Lo ricordiamo con immutato affetto, nella certezza che egli è alla presenza di Dio e di lì ci accompagna.
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'La Banda' di Ruvo di Puglia al Festival di Saint-Denis a Parigi
Lunedi 22 novembre alle ore 11 presso il teatro Kursaal di Bari, incontro con la stampa per presentare il cd MUSICA SACRA DELLA SETTIMANA SANTA della Banda Città di Ruvo di Puglia.
Saranno presenti oltre al maestro Pino Minafra, il produttore Winckelmann, il maestro Michele di Puppo e l'assessore alla cultura e turismo di Ruvo di Puglia Cleto Bucci.
Nello stesso teatro, martedì alle ore 21, concerto della Banda Città di Ruvo di Puglia.